Le proteine sono macronutrienti composti da unità semplici dette
amminoacidi, apportano circa 4 kcal/g e il loro ruolo è principalmente
plastico.
Esse esprimono la maggior parte dell'informazione genetica e possono essere
distinte in: enzimi, proteine di trasporto, proteine contrattili, strutturali,
di difesa o regolatrici.
Sono soggette ad un continuo processo di turnover (demolizione e sintesi)
attraverso il quale l'organismo è in grado di rigenerare e rinnovare quelle logorate.
A differenza dei carboidrati e dei grassi le proteine non vengono
immagazzinate e stoccate nel nostro organismo, pertanto quotidianamente
dobbiamo introdurre la quota necessaria con la dieta.
La principale funzione delle proteine è plastica, ovvero fornire
gli amminoacidi indispensabili per il rinnovo tissutale.
Compongono il codice genetico DNA e RNA, trasportano emoglobina, ormoni ed
altre sostanze nel sangue, sono precursori di enzimi che intervengono in
molteplici reazioni metaboliche, sono neurotrasmettitori, intervengono nei
processi di coagulazione del sangue, nella difesa immunitaria e sono
indispensabile per la contrazione muscolare.
In casi particolari ed occasionali svolgono una funzione energetica
(durante un digiuno prolungato o durante una seduta di attività fisica intensa
e prolungata).
Le proteine possono essere di origine animale o vegetale. Quelle di origine animale hanno un'elevata biodisponibilità, sono facilmente digeribili e ricche di amminoacidi essenziali. Le troviamo nella carne bianca e rossa, nelle uova, nel latte e latticini, nel pesce. Quelle di origine vegetale le troviamo nei legumi, nei cereali e nei loro derivati: sono ugualmente digeribili a quelle animali ma hanno una minore biodisponibilità, poiché povere in amminoacidi essenziali. Ne consegue che, per ottenere lo stesso pool amminoacidico delle fonti animali, è indispensabile abbinare tra di loro gli alimenti di origine vegetale (pasta e legumi, cereali e legumi, ecc...)
Uno degli effetti diretti dell'allenamento fisico è l'attuazione di processi
di catabolismo e anabolismo muscolare (reazioni metaboliche che portano alla
degradazione e successiva formazione di nuovo tessuto).
L'adeguato apporto proteico è
fondamentale per supportare un corretto aumento della massa muscolare e per
favorire il processo di recupero tra una seduta allenante e l'altra.
L'apporto proteico giornaliero consigliato ad un soggetto adulto e sano è
di circa 0.8-1 g per Kg di peso corporeo ideale.
Tali fabbisogni possono differire a seconda di particolari condizioni
fisiologiche e patologiche (nel bambino, in gravidanza, nell'anziano, nel
soggetto nefropatico, in seguito ad interventi chirurgici, ecc.). Anche per lo sportivo i fabbisogni potrebbero differire, in particolare per
attività di forza e resistenza gli apporti vanno da 1.4 a 1.8 g/ per Kg di peso
corporeo, mentre per attività aerobiche che superano i 60 minuti si consigliano
1.2-1.4 g/ per Kg di peso corporeo. In ogni caso è dimostrato che apporti
uguali o superiori ai 2 g/ per Kg di peso corporeo non danno alcun vantaggio
sia in termini di prestazione sportiva che di aumento della massa muscolare.
Per raggiungere un apporto proteico giornaliero stabilito in modo
arbitrario "ottimale" dall'atleta e dai tecnici, la dieta, già spesso
iperproteica, viene spesso supplementata con integratori di proteine. La
convinzione è che consumare quantità elevate di proteine sia fondamentale per
lo sviluppo muscolare e l'ottimizzazione della prestazione atletica. In questo
modo, però, i livelli giornalieri raccomandati per la popolazione sportiva
vengono ampiamente superati, con conseguenti rischi per la salute.
Un eccessivo apporto di proteine aumenta l'escrezione renale di calcio,
tuttavia visto l'effetto positivo dell'attività fisica sul metabolismo di
questo minerale e considerando l'introduzione di elevati apporti energetici
nell'ambito di una dieta ricca e varia, un'eventuale eccessiva presenza di calcio dovrebbe
essere compensata.
Un altro rischio, ben più reale, a seguito di un'eccessiva assunzione di
proteine, è la disidratazione: l'ossidazione degli aminoacidi, infatti, porta
ad un aumento della produzione di urea e ad un aumento della sua eliminazione
per via renale. L'aumento delle concentrazioni di urea nelle urine richiama
parecchia acqua, facendo aumentare le perdite idriche in modo proporzionale
all'aumento dell'ossidazione degli aminoacidi.
Concludendo si può affermare che il fabbisogno proteico per chi pratica
sport è aumentato rispetto la popolazione generale sedentaria, tuttavia i
livelli di assunzione raccomandati si riescono a soddisfare ampiamente
adottando uno stile dietetico sano, vario ed equilibrato, senza la necessità,
tranne in casi specifici, di utilizzare integratori alimentari.
La biodisponibilità (velocità con cui una sostanza è assorbita dall'organismo) di un prodotto sintetico è SEMPRE inferiore a quella di un prodotto naturale. I cicli di produzione e lavorazione industriale, inoltre, possono rappresentare un rischio per la salute (contaminanti e residui tossici)