Il Centro Regionale Antidoping è nato nel 2005 grazie a delle indicazioni che sono state disposte dalla Legge nazionale 376/2000 che fornisce la normativa completa sul doping. Completa perché non solo il doping viene considerato come un illecito sportivo, ma anche come un fenomeno che può danneggiare gravemente la salute dell'atleta.
Un'attenzione maggiore alla salute rispetto all'aspetto puramente legale, anche se la Legge 376/2000 inserisce il doping come reato per il Codice penale in Italia.
La legge 376/2000 tratta anche un passaggio importante, dà la possibilità alle regioni italiane di istituire un proprio centro regionale antidoping, che inizialmente doveva essere concepito come un centro che aiutava il laboratorio nazionale a smaltire tutti i controlli che potevano essere fatti nelle varie regioni poi, successivamente, ai laboratori dei centri regionali doping fu affidato solo il compito di tutela della salute dell'atleta.
Il Centro regionale è un centro che si occupa di prevenzione, della diffusione di politiche per uno sport sano e pulito, della formazione e informazione con atleti, studenti, operatori dello sport e popolazione in generale.
Utilizza vari strumenti quali: seminari, convegni, interventi delle società sportive nelle scuole, ha un sito internet (positivoallasalute.it) dove vengono raccolte tutte le informazioni che possono essere utilizzate da atleti o da semplici interessati al fenomeno.
Tra gli argomenti anche le informazioni sulla sana alimentazione, sull'uso corretto di integratori, sull'uso inutile di farmaci nello sport, sui rischi derivanti dall'uso di sostanze dopanti di farmaci.
"Altro importante aspetto del Centro Regionale Antidoping è che cura la salute degli atleti in maniera diretta, ovvero, tramite le loro società sportive l'atleta è sottoposto periodicamente a dei prelievi dal punto di vista ematochimico" racconta Savino Gustavo. "L'altro aspetto clinico del centro antidoping è quello di accogliere atleti o soggetti che fanno uso, o hanno fatto uso, di sostanze dopanti e che vogliono smettere. Sono ovviamente pochi perché è un problema che viene riconosciuto come tale da pochissimi, però abbiamo avuto e stiamo avendo anche delle richieste di questo tipo".
"Ci avvaliamo di una serie di collaborazioni all'interno dell'Azienda Usl di Modena che prevedono l'endocrinologo, lo psicologo e tutta una serie di figure che possono sicuramente entrare in gioco nella gestione nella presa in carico di pazienti di utenti di questo tipo".
Il Centro Regionale Antidoping si rivolge prevalentemente all'atleta non professionista. "Ci sono tipologie di atleti che assumono dei farmaci per motivi di salute, perché ci sono patologie che possono essere compatibili con la pratica sportiva e noi aiutiamo anche queste persone, perché per chi assume dei farmaci che magari sono inseriti nella lista delle sostanze dopanti ma servono all'atleta per motivi di salute, c'è tutta una pratica burocratica da redigere e da inviare all'ente italiano che si occupa dei controlli antidoping (NADO Italia, National Anti-Doping Organization) che prevede che l'atleta che usa dei farmaci per motivi di salute debba comunicarlo in anticipo e giustificare e motivare la sua assunzione" precisa Savino.
Non dimentichiamo il tema gli integratori, fenomeno più sviluppato tra gli atleti amatoriali.
"Quello che cerchiamo di far capire agli atleti è che gli integratori in alcune situazioni possono anche essere utili, purché si rispetti la definizione dell'integratore stesso, cioè l'integratore deve integrare una carenza, ma solo se è una carenza accertata" continua Gustavo. " Oppure [possono essere utili] anche in particolari momenti di stress e di intensità sportiva per cui l'atleta non riesce proprio ad alimentarsi in maniera adeguata a rispettare i 5 pasti quotidiani previsti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e quindi in quel caso si può aiutare l'atleta a completare il suo piano alimentare e la sua dieta".
Attenzione però a non credere che l'integratore possa migliorare una prestazione, che è un concetto sbagliatissimo, perché l'integratore non è un farmaco e non può promettere un risultato farmacologico.
Se deve essere prescritto un integratore è bene che se ne occupi personale esperto (il proprio medico, il nutrizionista, ecc) attraverso un'iniziale valutazione degli esami del sangue, perché senza questi presupposti può essere inutile se non addirittura pericoloso per la salute.
Il Centro Regionale Antidoping si può raggiungere via Internet, interagendo attraverso l'area "chiedi all'esperto" del sito positivoallasalute.it, dove si può formulare un qualsiasi quesito.
La sede fisica del centro regionale antidoping si trova all'interno della Medicina dello Sport dell'Azienda USL di Modena che è stata trasferita in una nuova sede in via Levi Montalcini 60 a Modena.
Gustavo Savino, Specialista in Farmacologia e Medicina dello Sport, Direttore del Servizio di Medicina dello Sport della AUSL di Modena e Coordinatore del Centro Regionale Antidoping, attualmente con l'incarico di componente della sezione di vigilanza sul doping e tutela della salute delle attività sportive del Ministero della Salute
Costruiamo Salute è il portale web di riferimento del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 della Regione Emilia-Romagna.
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