Doping e Sport

Prevenzione del Doping e gli Erice Statements 2018:
Il ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nella prevenzione del doping
[Pubblicato su Annali di Igiene, Vol 6 2019]

Gli Erice Statements 2018 sono stati approvati all'unanimità al termine del 53 ° Corso Residenziale e promosso dalla Scuola Internazionale di Epidemiologia e Medicina Preventiva "G. D'Alessandro" e dal Gruppo di Lavoro Scienze Motorie per la Salute della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità pubblica.
Dopo un'intensa discussione i partecipanti hanno convenuto su dieci affermazioni che coinvolgono le seguenti questioni: responsabilità, priorità, messaggi e contenuti, alfabetizzazione, reti e alleanze, scuola che promuove salute, attori e opportunità, competenze, know-how, programmazione e azioni. Questi temi contengono indicazioni per affrontare il doping in una prospettiva di salute pubblica, riassumendo il ruolo dei dipartimenti di prevenzione e del SSN nella organizzazione e coordinamento di interventi di prevenzione integrati con la partecipazione di istituzioni e stakeholder. Il doping, infatti, rappresenta un fenomeno complesso legato a questioni culturali, sociali, economiche e giuridiche. Oltre alle azioni normative o repressive, l'educazione alla salute e la legalità vengono proposte come la strategia fondamentale per contrastare il doping promuovendo stili di vita sani basati sulla conoscenza scientifica e sul rispetto della legalità.

OBIETTIVO DEL CONSENSUS DOCUMENT

Occorre prendere atto delle dimensioni del fenomeno doping anche nella popolazione generale e favorire una assunzione di iniziativa consapevole ed efficace da parte dei Dipartimenti di Prevenzione, fondata su una armonizzazione e utilizzo delle risorse e competenze presenti sul territorio. Il risultato atteso a breve termine prevede la qualificazione degli operatori di sanità pubblica su tali temi, l'ottimizzazione in rete e la diffusione di interventi di prevenzione a medio e lungo termine per la tutela della salute della popolazione coinvolta in attività motorie e sportive.

I PUNTI FONDAMENTALI

  • Responsabilità

    a tre anni dalla Carta di Erice 2015, si riscontra un consolidamento della consapevolezza del ruolo dei DP nell'ambito delle attività motorie e sportive, in considerazione della tutela della salute e sicurezza per la popolazione generale, e per i comparti professionali impegnati nel settore. Tuttavia, emerge anche la carenza nelle esperienze di buone pratiche e conoscenze sui temi specifici e quindi la contestuale assunzione di responsabilità nel riorientamento in termini di efficacia delle azioni di promozione della salute, con specifico riferimento agli obiettivi di prevenzione e contrasto al fenomeno doping.

  • Priorità

    il ricorso al doping costituisce una vera e propria emergenza socio-sanitaria, un fenomeno socio-culturale complesso, vasto ed emergente, da un lato il sintomo di un malessere più ampio, dall'altro una patologia dell'individuo e della società, nonché un allarmante problema di sanità pubblica. Il ricorso al doping va oltre l'uso di farmaci e l'uso incongruo di integratori e sconfina in forme di dipendenza connesse a stili di vita scorretti e pericolosi per la salute. Pertanto, agire su queste tematiche rappresenta una priorità per le politiche di promozione della salute e di prevenzione.

  • Messaggio

    la dieta come stile di vita fondato su un'alimentazione equilibrata non necessita di integrazioni nelle diverse età, neanche per chi svolge attività motoria e sportiva. Il modello alimentare mediterraneo, che ha ricevuto e riceve il più ampio riconoscimento per la tutela della salute, è ottimale anche per la prestazione sportiva a qualunque livello si realizzi. Le evidenze scientifiche riprese da numerosi documenti delle principali agenzie sanitarie e organizzazioni scientifiche internazionali dimostrano che gli integratori alimentari, quasi sempre inutili e talora non privi di rischi, non sono necessari per sostenere la prestazione sportiva, rappresentando una alimentazione equilibrata - per tutti - la principale fonte dei nutrienti necessari.

  • Alfabetizzazione

    l'azione locale e proattiva dei DP nella tutela della popolazione generale dal rischio doping incontra pressioni contrarie mosse da interessi enormi e di dimensioni globali, che si realizzano anche attraverso i media, diverse forme di pubblicità e sponsor nello sport. Il tema si estende alla pubblicità ingannevole per alimenti e integratori. Diventa quindi necessario investire su una strategia di alfabetizzazione della popolazione finalizzata a sostenere conoscenze, motivazioni e competenze per accedere, capire, valutare e utilizzare le informazioni e quindi prendere delle decisioni, nella vita di tutti i giorni, favorevoli alla salute. Per questo appare necessario l'avvio di una strategia di marketing sociale, improntata a criteri di equità, diffusa e trasversale a tutte le istituzioni a vario titolo coinvolte.

  • Reti e alleanze

    la promozione di stili di vita favorevoli alla salute, anche con specifico riferimento agli obiettivi di prevenzione e contrasto al fenomeno doping, impegna il SSN, e in particolare i DP, a una azione intersettoriale finalizzata a suscitare una maggiore consapevolezza delle conseguenze che le decisioni e le prassi organizzative adottate in settori diversi hanno sulla salute, e da qui agire in chiave di "corresponsabilità" per raggiungere dei risultati più efficaci, efficienti e sostenibili rispetto a quanto avrebbe potuto ottenere il settore sanitario agendo da solo. Tale azione richiede un processo di mediazione tra le parti per definire gli obiettivi e le regole etiche di fondo, le aree comuni di azione e un accordo sulla forma di cooperazione che si rispecchia nell'"alleanza". Da questo percorso discende lo sviluppo delle Reti (Scuole, Luoghi di Lavoro, Città) promosso dall' OMS per sostenere la responsabilità di ciascun settore coinvolto. Costruire alleanze con gli stakeholder del territorio e contestualmente valorizzare e promuovere la creazione delle reti permette il superamento di interventi settoriali verso azioni integrate coerenti ai bisogni specifici delle comunità, ottimizza gli sforzi e incrementa il potenziale di risorse.

  • Scuola che promuove salute

    Il contrasto al doping nell'ambito scolastico si realizza mediante lo sviluppo da parte della comunità scolastica dell'approccio globale proprio del modello di Health Enhancing School (HES) che si concretizza nella promozione dell'attività fisica in diversi momenti della esperienza scolastica ed extrascolastica quale opportunità di educazione a comportamenti globalmente orientati alla salute e al benessere dell'individuo e della comunità. Questo insieme di attività comprende l'educazione motoria, gli spostamenti e i break attivi, attività ricreative e sportive extra-scolastiche per gli studenti e il personale, l'educazione alla salute, il rafforzamento delle life skills, l'orientamento al fair play e alla sostenibilità dello stile di vita. L'esperienza motoria - gratificante e trasversale a tutta l'attività - è il presupposto per il rafforzamento di competenze motorie e personali, tra le quali anche conoscenze specifiche sui rischi correlati alle sostanze e alle pratiche vietate per doping e sul corretto ricorso a integratori alimentari così come sugli aspetti legati all'educazione alla legalità e più in generale alle competenze di cittadinanza. In questo contesto gli insegnanti di educazione fisica svolgono un ruolo insostituibile. Compito del SSN e dei DP è sostenere attivamente la scuola attraverso: l'implementazione del modello Scuola che Promuove Salute, un'offerta formativa per gli insegnanti, il supporto scientifico alla revisione/produzione di materiale didattico e di comunicazione, la condivisione di criteri per la validazione di buone pratiche e l'implementazione di esperienze validate, il coinvolgimento nelle survey su conoscenze-comportamenti.

  • Attori e opportunità

    la promozione dell'attività fisica quale strumento di contrasto alla sedentarietà e di promozione della salute nella sua accezione più ampia deve essere una priorità condivisa dalle politiche sanitarie e sociali, mediante un approccio intersettoriale e multidisciplinare, con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti. Le federazioni e l'associazionismo rivestono un ruolo rilevante per la crescita dei giovani e la formazione di una società civile in cui il processo di aggregazione e di confronto è fondamentale dal punto di vista educativo, culturale e formativo; infatti, molto spesso svolgono anche funzioni sociali, dall'avviamento alla pratica sportiva, all'integrazione sociale e culturale, alla trasmissione di valori e principi della convivenza civile. Il privato di settore disponibile a collaborare ai percorsi di promozione della salute può fornire un contributo fondamentale al raggiungimento di questi obiettivi.

  • Competenze

    la promozione dell'attività fisica necessita simultaneamente di contesti strutturali, sociali e culturali favorevoli alla salute e di professionisti con specifiche competenze che sappiano valorizzarne gli effetti positivi per la salute, declinandola in modo adeguato ai diversi ambienti e alle diverse caratteristiche e condizioni degli individui. I programmi di prevenzione e promozione della salute devono vedere coinvolti i professionisti di tutte le discipline nei ruoli agiti nei diversi ambiti (Servizio Sanitario, Scuola, Comunità locale, ecc.). Fondamentale pertanto operare sulla formazione di base, postlaurea e permanente di tutte le professionalità coinvolte nel contrasto al doping. In questo contesto il laureato in scienze motorie può offrire un importante supporto e rappresentando una figura di riferimento.

  • Conoscenza

    per definire il problema e per indirizzare e valutare gli interventi è cruciale valorizzare in chiave integrata i dati forniti dai sistemi informativi nazionali esistenti, già adeguati e sviluppati sui temi della sedentarietà, dell'alimentazione e dei determinanti sociali ed educativi, ma potenziandoli nella rilevazione di dati sui temi del Doping e sull'uso di integratori, definendo risorse per garantirne l'analisi e la diffusione delle informazioni contestualizzate alla educazione alla corporeità e alla educazione alla legalità.

  • Progettualità e azione

    occorrono interventi di indirizzo ed azioni coordinate. Si auspica che nel PNP sia inserito il tema della lotta al doping, favorendo le scelte di policy e di programmazione degli interventi nel rispetto delle singole realtà territoriali, con il coordinamento del DP per il coinvolgimento in rete di tutte le risorse disponibili. Il PNP, che definisce il quadro strategico a livello centrale, dovrà fornire precise indicazioni per la individuazione di obiettivi e indicatori di processo e di risultato nonché le opportune indicazioni metodologiche, ponendo la necessaria attenzione al problema delle risorse necessarie alla sostenibilità del "sistema prevenzione" e delle nuove figure professionali e competenze disponibili per il SSN. Tale aspetto di indirizzo è necessario per evitare la dispersione delle iniziative, e trasformare attività sporadiche e spontaneistiche in strategie integrate ed azioni stabili, continuative e ordinariamente erogate alla popolazione

L'iniziativa rientra tra i progetti formativi per il biennio 2017 - 2019 dal Ministero della Salute
sezione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della Salute nelle attività sportive del comitato tecnico sanitario