Nelle prime fasi della stagione invernale aumenta il rischio di contagio da virus influenzale. L'atleta non è immune da tale condizione e spesso la comparsa di sintomi quali febbre, astenia, rinite, tosse, cefalea, compromettono il regolare svolgimento della pratica sportiva.
Per contenere tali manifestazioni l'atleta ricorre spesso a farmaci sintomatici talvolta rischiando di abusarne. Inoltre, non rispettando l'auspicabile riposo dall'attività per programmazione di allenamenti e gare, alimenta il rischio che il virus possa dar luogo ad infezioni più complesse ed estese, con il coinvolgimento di apparato respiratorio e talvolta cardiovascolare (grave rischio di broncopolmoniti e/o nei casi più gravi miocarditi).
I farmaci sintomatici antipiretici o antiflogistici (farmaci che riducono o eliminano l'infiammazione) offrono sollievo dai sintomi, ma non interrompono il processo infettivo virale che, rispettando un adeguato riposo, un corretto stile di vita e ricorrendo a farmaci sintomatici solo in caso di bisogno, si esaurisce senza rischi nell'arco di una settimana circa.
Per prevenire l'infezione da virus influenzale, anche per gli sportivi, è auspicabile il ricorso alla vaccinazione antinfluenzale, che riduce al minimo il rischio di contrarre l'influenza e le possibili complicazioni.
Il vaccino antinfluenzale non è costituito da farmaci o sostanze presenti nella lista delle sostanze dopanti: è pertanto sicuro ed efficace.