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Uso e abuso di farmaci

Un fenomeno comune nello sport, spesso non considerato quanto meriterebbe, è quello dell'abuso e dell'uso improprio di farmaci.

In farmacia sono in vendita i medicinali cosiddetti di "automedicazione", prodotti cioè che possono essere acquistati senza l'obbligo di presentare la ricetta di prescrizione del medico. Si tratta di farmaci (dedicati prevalentemente al controllo dei sintomi dell'influenza e del raffreddore, alla terapia del dolore lieve, delle infiammazioni e di altri problemi di semplice e autonoma gestione) e come tali dovrebbero essere utilizzati solo con attenzione e parsimonia.

Spesso però si verificano casi di abuso, uso eccessivo e immotivato e l'utilizzo di prodotti farmacologici si trasforma in consuetudine e, nei casi più gravi, diviene un vero e proprio principio di dipendenza. Tra i soggetti che praticano sport non è difficile trovare chi, prima dell'allenamento o dell'impegno agonistico, manifesti la volontà di assumere un antidolorifico a scopo "preventivo" o scaramantico. Si crede, erroneamente, che utilizzare un farmaco efficace contro il dolore o l'infiammazione aiuti a prevenirne le conseguenze. Ciò non ha alcun senso perché tutti i farmaci agiscono in presenza del problema mentre, in condizioni di benessere, producono soltanto effetti dannosi, compromettendo a lungo andare anche la funzione del fegato e dei reni impegnati nello smaltimento di ogni sostanza potenzialmente tossica o inutile per l'organismo.

 

Uso delle sostanze vietate

In particolari casi, in presenza di una patologia dichiarata (diagnosticata da uno specialista) per cui è necessaria una terapia specifica, è possibile somministrare ad un atleta una sostanza presente nell'elenco delle sostanze dopanti.

Affinché ciò sia consentito è indispensabile inviare al Comitato per le esenzioni terapeutiche (Ceft) del Coni la documentazione relativa alla patologia dell'atleta inviando le certificazioni specialistiche: un documento del medico sociale e il modulo di esenzione ai fini terapeutici accompagnato dal certificato di idoneità agonistica dell'atleta.
Dopo l'esame della pratica da parte del Ceft sarà possibile iniziare la terapia specifica per l'atleta.